novitainlibreria.it ha intervistato Tinta, autrice del recente “Donne che amano le donne”

Donne che amano le donne

novitainlibreria.it ha intervistato Tinta (Anna Valentini), autrice del recente “Donne che amano le donne”

novitainlibreria.it ha intervistato Tinta, la scrittrice Anna Valentini che fa parte del collettivo editoriale  Lulu che fa storie, col quale ha pubblicato da poco l’opera Donne Che Amano Le Donne, primo nella speciale classifica di Amazon dedicata alla letteratura erotica  lesbica ; in attività dal 2006, Tinta si è fatta conoscere con un concorso letterario e in seguito ha pubblicato sei romanzi, divenendo un nome di punta nel genere della narrativa erotica ma non solo.

Come sei arrivata a Lulu che fa storie?

 Nel 2019 avevo scritto Una Donna Fuori Produzione e non avevo ancora deciso se e come pubblicarlo ma conoscevo Cristiana Danila Formetta che lo aveva letto e apprezzato, così mi propose di pubblicarlo attraverso i canali del collettivo. L’appartenenza al collettivo rende la comunicazione più rapida e immediata che in altri contesti editoriali.

Una Donna Fuori Produzione è il tuo primo romanzo pubblicato con Lulu che fa storie?

Sì e sebbene possa essere inserito nella narrativa rosa tratta, in maniera ironica, il tema di una gravidanza in età avanzata, con i pro e contro che ciò comporta. L’ho scritto perché nei miei libri parlo prevalentemente dell’Universo femminile, toccando argomenti attuali a volte in modo leggero, a volte con maggiore serietà cercando,in ogni caso, di indurre alla riflessione. 

Come è nata, invece,  l’idea alla base di Donne Che Amano Le Donne?

L’idea è nata da una chiacchierata con Cristiana Danila Formetta in estate, in concomitanza col Pride. Ne è venuta fuori una piccola raccolta in cui si sfiorano le tematiche LBGT, tre storie in cui si parla di amore o semplicemente di attrazione tra donne. Sono contenta del riscontro che ha avuto.

Quanto c’è di te e delle tue esperienze personali nei personaggi e nelle vicende dei tuoi libri?

Moltissimo! Io sono sempre il punto di partenza della mia scrittura. Le storie che scrivo prendono spunto sempre da me, da persone che conosco, da situazioni a me vicine. Qualcuno, ma non ricordo chi, diceva che conoscere uno scrittore è pericoloso: prima o poi ci si ritrova nelle pagine di un libro! Nel mio caso è proprio così!

Qual è il tuo rapporto con i tuoi lettori?

Ho uno zoccolo duro di fedelissimi amici che mi seguono, amano la mia scrittura, indipendentemente dal genere di libro o dall’argomento trattato;  ci sono anche i curiosi, i lettori del momento, che si avvicinano a me per caso, magari perché hanno letto qualche stralcio di libro su Fb o qualche mio post che li ha colpiti particolarmente ma una volta esaurito l’argomento di loro interesse difficilmente acquistano un altro mio libro, se si accorgono che parla d’altro.

I miei reading sono piccoli spettacoli durante i quali leggo, recito, canto  e qui si instaurava il rapporto più bello, perché diretto: in genere, per chi scrive, il lettore non ha una faccia ben definita ma in quel caso è lì in carne ed ossa e interagisce con te, coi tuoi personaggi, con le tue storie. Un po’ mi manca questo rapporto, anche se devo dire che nell’ultimo anno mi sono abituata all’eremitaggio!

Quale tipo di lettori segue prevalentemente la tua attività?

Io ho esordito con la letteratura erotica e in quel periodo si è formata la base dei miei lettori ma non tutti hanno continuato a seguirmi: scrivere un libro più leggero mi ha permesso di farmi conoscere  da un’altra tipologia di lettori e così via.

Quando e perché hai deciso di diventare una scrittrice?

Non credo sia stata una vera decisione: ho sempre amato scrivere e già da bambina scrivevo storie, poi poesie. Volevo fare la giornalista e per un periodo ho scritto recensioni per un quotidiano locale e quando nel 2008 mi si è presentata l’opportunità di pubblicare un libro, ho colto l’occasione e da allora non mi sono più fermata.

Volevo che la gente leggesse le mie parole, si identificasse coi miei personaggi, ridesse e piangesse con me, per le mie storie. Credo di essere diventata scrittrice perché avevo bisogno di essere “riconosciuta” e amata. E perché credo che scrivere sia una delle poche cose che so fare bene. 

Quali sono i tuoi modelli letterari?

Ho sempre letto seguendo l’istinto e non ho un autore “feticcio” o modelli letterari specifici. Leggo più autori contemporanei e, mea culpa, sono un po’ carente per quanto riguarda i classici.

A quali libri o scrittori senti di poterti ispirare?

Se devo indicare però un autore a cui devo molto è Ivan Cotroneo: lessi il suo libro Cronaca di un disamore (Bompiani, 2012) e mi colpì  tanto da sentire il bisogno di contattarlo, così gli scrissi; ne seguì uno scambio di messaggi e  lui mi disse ” Per quanto può valere il mio parere, non smettere di scrivere!”

E’ facile conciliare l’attività di scrittore/scrittrice con la vita di tutti i giorni?

Nel mio caso è abbastanza facile dato che non ho impegni lavorativi allo stato attuale: dallo scorso anno mi sono imposta di dedicare alla scrittura un po’ di tempo ogni giorno, prevalentemente di pomeriggio, di darmi delle regole, dato che prima scrivevo quando potevo e soprattutto di notte.

Che tipo di lettrice sei?

Passo da un eccesso all’altro!  Sono capace di leggere 10 libri in poco tempo o solo un libro in un anno. Durante il lockdown, a differenza di molti, ho avuto il blocco del lettore, non riuscivo a leggere.

Come scegli le tue letture?

  A volte acquisto un libro d’istinto, attratta dal titolo o addirittura dalla copertina, spesso mi lascio catturare dall’incipit, talvolta mi faccio guidare da recensioni professionali o consigliare da Marina, l’amica libraia che ha la sua libreria proprio di fronte al mio portone.

Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?

L’uso adeguato delle reti sociali è importantissimo per farsi conoscere e per mantenere alta l’attenzione nei momenti di assenza dal mercato, oltre a permettere un feedback diretto dei lettori. Confesso di essere un po’ imbranata con le tecnologie, ma sto imparando.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Entro fine anno dovrebbero uscire, sempre con Lulu che fa storie,  l’edizione digitale di Una Donna Fuori Produzione e la riedizione di  Una Donna (Quasi) Scaduta, un romanzo molto divertente che ho pubblicato qualche anno fa. Nel 2022 è prevista anche  l’uscita anche di Edere, il mio nuovo romanzo, una storia  breve su una giovane donna alla scoperta della propria identità sessuale, partendo dagli anni ’80 per arrivare ai giorni nostri. Spero di non deludere le aspettative

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