novitainlibreria.it ha intervistato Pierangelo Colombo, Come un temporale estivo è il suo ultimo romanzo

Pierangelo Colombo

novitainlibreria.it ha intervistato Pierangelo Colombo, Come un temporale estivo è il suo ultimo romanzo

Novità in libreria ha incontrato Pierangelo Colombo, autore di numerosi racconti che hanno meritato diversi riconoscimenti, tra i quali spicca  la medaglia della Presidenza della Camera dei Deputati. In attività da anni, Colombo ha  pubblicato autonomamente tre antologie di racconti, Dodici semi di senape (2014); Prospettive (2017); Bucefalo e altre storie (2017): il suo ultimo romanzo, Come Un Temporale Estivo è appena uscito per Porto Seguro Edizioni.

Quando hai deciso di scrivere un romanzo che parla di adolescenti?

Come un temporale estivo ha una lunga gestazione. L’idea iniziale è scoccata anni fa, quando mia figlia era adolescente: vivendo in prima persona la difficoltà di comunicazione fra quelli che sembrano due mondi paralleli, mi sono reso conto di aver dimenticato il travaglio vissuto in quella fase di transizione e che mi stavo comportando proprio come i miei genitori avevano fatto con me, sminuendo quelli che io ritenevo dei problemi invalicabili.

Così è nata l’idea di scrivere questo libro cercando, con l’uso di un linguaggio adolescenziale, di mettere in contatto le due generazioni. Inizialmente ho stampato alcune copie ‘pilota’ con il titolo provvisorio Il lago delle fate. Avendone ricevuto dei giudizi positivi, ho poi terminato il progetto proponendolo a delle case editrici, trovando una risposta positiva da parte della Porto Seguro editore.

Qual è il tuo rapporto con i lettori?

Trovo appagante poter avere un riscontro con loro e, dopo questo periodo che ci ha tenuti lontani, ritrovo volentieri  l’emozione del contatto diretto con loro. Mi piace vedere l’interesse dimostrato attraverso domande, proposte o anche semplici complimenti ma poiché non sempre è possibile un incontro fisico, ho creato una pagina facebook dedicata al mio ultimo romanzo dove invito chiunque voglia porre una domanda o tenersi informato sulle varie iniziative che mi riguardano.

Quando hai deciso di diventare scrittore?

Ho iniziato tardi come autore, quando, regalatami una macchina da scrivere, ho provato a metter nero su bianco le storie che mi gironzolavano nella testa. Un inizio senza pretese, scrivevo racconti brevi che incontravano il favore di parenti e amici, ma non essendo questi un pubblico obbiettivo, ho deciso d’inviare gli elaborati a dei concorsi letterari, così da ricevere un giudizio critico. Essendo un autore insicuro non ho mai smesso di mettermi alla prova e tuttora cerco sempre la conferma del lavoro svolto attraverso il giudizio delle Giurie.   

Che tipo di scrittore pensi di essere?

 Uno scrittore con l’anima. Credo che si possano dividere gli autori in due gruppi, chi scrive con l’anima e chi con il cervello. Quest’ultimo segue le tendenze del mercato, ammicca al proprio pubblico offrendo ciò che cerca, chi scrive con l’anima, invece, sente il desiderio di comunicare e lo fa mettendoci sé stesso. Per questo ritengo che leggendo fra le righe dei loro lavori, si possa coglierne l’essenza.

Qual è il tuo rapporto con la lettura?

Ho una grande passione per la lettura, ho letto molto, soprattutto narrativa e da ogni autore ho imparato qualcosa: credo che in molti abbiano provato il desiderio di poter conoscere un personaggio storico, magari vissuto in epoche lontane e la cosa straordinaria della letteratura è che questo incontro è possibile.

Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?

La rete e le reti sociali hanno rivoluzionato il mondo della scrittura e dell’editoria e chi come me ha mosso i primi passi attraverso una vecchia Olivetti, conosce bene quanto risparmio di carta e  tempo hanno concesso i computer. Le reti sociali offrono una grande opportunità per gli esordienti, mettendo a disposizione degli spazi dove trovare della visibilità altrimenti negata dalla grande editoria e questo può aiutare nel difficile compito di promuovere il proprio lavoro.

Il rovescio della medaglia è che queste facilitazioni hanno ingrossato le fila degli scrittori e anche numero di pubblicazioni annuali è aumento, grazie ad alcune piattaformne dedicate all’auto-pubblicazione, quindi se è vero che offrire a chiunque la possibilità di stampare il proprio libro è una cosa positiva, è vero anche che l’assenza di filtri rischia di mettere sul mercato dei prodotti mediocri.

Questo da vita a dei prodotti che creano ancor più diffidenza nei lettori che, già cauti nei confronti degli esordienti, per sentirsi maggiormente tutelati si rivolgono ad autori noti o editori importanti.    

   

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