Intervista a Pierpaolo Rospo (Pierferrè), in occasione del suo ultimo libro Schegge

Intervista a Pierpaolo Rospo (Pierferrè), in occasione del suo ultimo libro Schegge

Pierferrè. Pseudonimo dello scrittore romano Pierpaolo Rospo, è l’autore di Schegge (NDV, 2023), un’antologia di racconti che affrontano tematiche delicate e di grande attualità.

Oggi lo abbiamo intervistato proprio per parlare con lui di questo  libro e per conoscerlo meglio insieme a voi.

Pierpaolo Rospo (Pierferré)

Che tipo di libro è Schegge e cosa rappresenta per te?

E’ il libro che amo di più ed è una raccolta di sette racconti auto conclusivi particolarmente emozionanti.

Mi piacciono particolarmente i racconti perché riesco a raccogliere in poche pagine una serie incredibile di sensazioni che abbracciano il lettore senza mollarlo.

Quanto c’è di te e delle tue esperienze personali in questi racconti?

Per esempio la storia del tiratore scelto, per la quale ho utilizzato quanto imparato durante il servizio militare e perfezionato come hobby. Ogni libro contiene qualcosa dello scrittore.

Qual è il tuo rapporto con i tuoi lettori?

Vorrei fosse molto più “intimo”: in ogni mio libro inserisco sempre una pagina dove chiedo al lettore di scrivermi anche solo per una richiesta o una critica. 

Quando e perché hai deciso di diventare uno scrittore?

Scrivo praticamente da sempre ma, nel 2022, una amica che lavora nell’ambito delle pubblicazioni, ha letto una bozza di un mio libro e mi ha convinto a pubblicarlo e così  ho dato alle stampe il mio primo libro, Le Ragioni Del Tempo. che mi ha dato notevoli soddisfazioni, con due premi e una menzione, oltre al fatto che da un mese è nelle mani di una regista che sta lavorando alla stesura di una sceneggiatura.

Quali sono i tuoi modelli letterari?

Tra i tanti, potrei citare Bambaren, Buticchi, Eco, ma anche Voltaire e posso affermare che un autore che amo in modo particolare, è Alessandro Bergonzoni, con la sua incredibile capacità di render libere le parole di legarsi in mille modi assumendo altrettanti significati.

E’ facile conciliare l’attività di scrittore con la vita di tutti i giorni?

Onestamente sì, la mia attività lavorativa va avanti anche grazie ai collaboratori e io riesco a scrivere senza problemi.

Come ti descriveresti, come lettore?

Vorace. Leggere è espressione di libertà, perché con la testa non hai limiti o confini e puoi viaggiare dove ti porta il libro; io preferisco i romanzi i spionaggio, la narrativa fantastica e le storie che vogliano dare un messaggio intimo, emozionante.

Come giudichi il rapprto tra scrittori e case editrici?

Quando è uscito il mio primo libro non ho neanche ipotizzato di inviare il mio primo manoscritto a una casa editrice, perché sconosciuto e decisi di procedere attraverso Amazon e Apple book e confesso  che ancora oggi, il mio desiderio è rimanere libero, da schemi, tempi da rispettare, minimi da vendere: infatti partecipo a molti concorsi letterali ma evito quello il cui eventuale premio sia la pubblicazione.

Nulla è meraviglioso quanto la libertà di scrivere quando si sente che è il momento, e, soprattutto, ciò che si desidera scrivere.

Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?

Oggi siamo decisamente fortunati rispetto un tempo perché  i social sono sicuramente utili per promuovere o informare, se si sanno utilizzare in modo corretto, senza mirare solo ai «mi piace». Un autore come me, utilizza i canali social cercando il ritorno migliore in termini di notorietà decidendo anche  un budget di riferimento.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Sto lavorando a due diversi libri. Uno il terzo libro de “Le Ragioni Del Tempo” e un altro è come Schegge una raccolta di racconti auto conclusivi.

Poi tra i progetti futuri ovviamente c’è il coinvolgimento nella realizzazione della serie de Le Ragioni Del Tempo, ma per quello credo ci sia ancora da aspettare, tra terminare le sceneggiatura e accordarsi con la produzione.

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