IL CAMALEONTE E LO SCORPIONE Pierre Turcotte

IL CAMALEONTE E LO SCORPIONE, di PIERRE TURCOTTE

Mancavano pochi anni ai primi del ‘900, anni che avrebbero assunto importanza nella storia dei cambiamenti ad ampio spettro: invenzioni, politica, cultura etico sociale e morale, e diritti proibiti che si ripercuotevano quasi ambiguamente sullo scenario dell’ Illinois.

Da una parte la quiete delle praterie, delle fattorie, del bosco (dove i sicomori e querce, Goodwolf una specie di grosso lupo appaiono protettivi alle esplorazioni, alle sfide, ai misteri), e dall’altra la frenetica vita della città.

Da una piccola fattoria situata in una contea nasce la trama del romanzo, le cui “protagoniste” due sorelle Elizabeth e Sofia, complementari l’una per l’altra e che per scelte di compromessi indipendenti dalla loro volontà verranno condotte forzatamente a Chicago.

Quella vita non gli appartiene e le volontà imposte assumeranno con persistenza il pentimento.

Elizabeth (camaleonte) è fragile, prudente, accondiscendente -e il suo tempo meditava-.

Sofia (scorpione) è esubererete, e possedeva un carisma che ammaliava con le sue veggenze, suggestioni, vocazioni, presagi, enigmi, esternazioni -e il suo tempo correva-.

Due figure caratteriali dove il camaleonte si neutralizza e si adatta, lo scorpione non sfugge alla sua natura di difesa…pungendo.

Nulla sembrava turbare pesantemente la vita che trascorrevano insieme alla sorella maggiore Amy, alla tata Shashà, e al padre Al Norton. Lui si occupava di riparare dispositivi e sempre alla ricerca di nuove invenzioni e prototipi, un fuso tra meccanica, tecnica e chimica. Puntava alla conquista del futuro. I suoi viaggi e i suoi progetti incompiuti erano quelli del “progresso” per tutti.

L’incendio della rimessa nella fattoria e successivamente l’incidente in cui Al Norton mori, svieranno i destini e apriranno nuovi scenari di una città dove il progresso di industrie, commercio, banche, finanze è ambito da personaggi che amano il potere non solo politico, -il potere è nelle mani di chi comanda sul futuro-. I progetti del futuro di Al Norton, espressione di potenza e guadagni, avevano scaturito la corsa al potere anche di individui disposti a creare criminalità e sopprimere i conflitti sociali per un equo sviluppo etnico di diritti mancanti.

Godeva di stima in ogni ambiente sociale e talvolta scomodo a persone prive di scrupoli.

Sofia riuscirà a far ricostruire la rimessa, aggiungendo una biblioteca, che diventeranno i punti cardini del suo percorso, iniziato precedentemente e inscindibile dalle passioni del lavoro di suo padre.

Lo scrittore riesce perfettamente ad analizzare drammi psicologici, ambienti e personaggi posti dinnanzi a gialli e intrighi da risolvere.

Tutto sembra scontato ma la trama ricca di dettagli e di personaggi “amici” che completeranno la famiglia e di “nemici” che cercheranno di distruggerla, conquistano per l’impronta che l’autore nei suoi libri è in grado di suscitare meraviglia, con la musica e con le sfumature gialle dipinte abilmente.

Recensione di Liliana Pavoncelli

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