Anne Hamilton ci racconta la nascita del suo romanzo Fuga Da Parigi

Anne Hamilton è l’autrice di Fuga Da Parigi, il suo primo romanzo pubblicato da Nave di Teseo: nata in Italia ma a lungo residente in Sud America, ha raccontato alla nostra redazione com’è nato il suo romanzo.

Com’è nata l’idea alla base di Fuga Da Parigi?

Da una ricerca su dei timbri trovati su alcuni quadri comprati da mio padre in Brasile: qualcuno ha letto quello che avevo scritto e mi ha suggerito di costruirci una storia , che cresceva man mano che la approfondivo.

E’ stato difficile scrivere il tuo primo romanzo?

Mi sono isolata per molto tempo, ho passato mesi senza uscire di casa e  ho fatto moltissime ricerche storiche perché volevo che i dati fossero precisi e non ci fossero errori e dalla fine della stesura  alla pubblicazione sono passati circa tre anni ma ho corretto  passaggi importanti e stravolto la storia anche poche ore prima di chiudere definitivamente il computer e consegnare l’ultima versione; se mi avessero dato qualche giorno in piu’ sarei andata avanti ancora a correggere, era diventata un’ossessione.

Ti  riconosci in qualcuno dei personaggi della storia?

In Hortensia direi di no: fisicamente  non mi assomiglia e anche come carattere  penso sia molto più forte  e decisa di me.

Quali sono i tuoi modelli letterari?

Ammiro  Garcia Marquez, Borges, Buzzati e i classici russi: recentemente ho letto Gundar-Goshen, una giovane scrittrice israeliana che trovo bravissima.

Che tipo di lettrice sei?

Discontinua: posso appassionarmi e leggere per ore oppure interrompere quello che leggo per cominciare un altro libro,  sono impaziente e spesso  salto le descrizioni che mi sembrano troppo minuziose per arrivare alla fine.

Come sei arrivata alla pubblicazione di Fuga Da Parigi?

Ho pubblicato con La Nave di Teseo dopo  aver proposto il romanzo ad altri importanti editori che lo avrebbero accettato se avessi rinunciato allo pseudonimo, cosa che non ho voluto.

Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per una scrittrice esordiente?

 Fondamentale,  perché difficilmente si viene aiutati dalle case editrici se si e’ sconosciuti e non abbiamo altri mezzi per  divulgare i libri.