Abbiamo intervistato Claudia Piccini, autrice de La Donna Che Adorava I Bombolini Fritti

Abbiamo intervistato per voi Claudia Piccini, autrice di La Donna Che Adorava I Bombolini Fritti (Helicon, 2022), un originale mistery dalle sfumature surreali ambientato a Firenze. Conosciamola insieme.

Com’è nata l’idea alla base de La Donna Che Adorava I Bomboloni Fritti?

 Stavo parlando a telefono con un noioso e insistente intermediario finanziario così pesante, che ho pensato di farcirlo con la crema pasticcera, come un bombolone fritto, per sopportarlo meglio: questa immagine mi è rimasta in testa e la sera ho iniziato a scrivere un racconto dal quel è nato il romanzo.
 

Quanto c’è di te e delle tue esperienze personali nei personaggi e nelle vicende dei tuoi libri?

Nei miei libri ci sono spesso i miei pensieri, i miei punti di vista sulla vita e alcuni personaggi portano qualche aspetto di me a livello psicologico, come Patrizia e Dayana, che incarnano due aspetti diversi della mia personalità.

Qual è il tuo rapporto con i tuoi lettori?

 Ho molte persone che mi leggono in tutta Italia, e spesso, instauriamo un rapporto diretto, amichevole; adoro ricevere messaggi, foto di loro con i miei libri, recensioni ed è un onore sapere, che i miei libri, vengono letti, e apprezzati.

Quando e perché hai deciso di diventare una scrittrice?

Non ho deciso, è successo: a me scrivere piaceva tantissimo fin dai tempi della scuola e già alle scuole medie ho iniziato a fare concorsi. Ho scritto poesie, favole per bambini e  vari romanzi tra i quali Il Cammino Non Ha Figli Minori (Europa, 2016), e Vince Chi Resta, con Gianni Calamassi (Helicon, 2020). I miei libri sono stati presentati  alla Fiera del Libro di Torino, al London Book Fair, al Book Expo of America, al Frankfurt Book Fair.

Cos’è la scrittura, per te?

La scrittura è un dono  divino  e il mio miglior ringraziamento, è condividere quello che creo.

Quali sono i tuoi modelli letterari?

Io sono una buona lettrice, leggo molti autori diversi e gli scrittori che stimo sono Oriana fallaci, George Simenon, Gabriel Garcia Marquez.

Che tipo di scrittrice sei?

Sono una scrittrice sperimentatrice, amo sempre creare scenari originali e utilizzare stili e argomentazioni che possano incuriosire il lettore, che non deve annoiarsi mai.

E come lettrice?

Sono curiosa, amo i classici e i contemporanei e gli sconosciuti  che hanno qualcosa di nuovo da dire.

Come sei arrivata alla pubblicazione del tuo libro?

Ogni libro ha una storia a sé, io ho sempre lavorato con diverse case editrici, anche se mi incuriosisce l’auto-pubblicazione; quando ho pubblicato il primo libro, con un piccolo editore, non esistevano ancora le reti sociali e iniziai a inviare il libro per posta, e mi rispose la signora Anna Gentili, che mi ha colpito, per la cura, che riservava alla pubblicazione del libro e agli scrittori.

Come scrittrice, sono stata fin ora soddisfatta dei miei rapporti con gli editori come  Helicon che ha realizzato un buon prodotto, tenendo conto delle mie esigenze .

Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?

Mi piacerebbe pubblicare con un editore, che potesse dare ai miei libri  maggiore visibilità, ma grazie alle reti sociali  il lettore riesce ad accedere molto bene all’acquisto dei libri e questo per noi è un buon segnale.

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