novitainlibreria.it ha intervistato Valentina Di Ludovico, autrice di Comuni-CARE

Valentina Di Ludovico

novitainlibreria.it ha intervistato Valentina Di Ludovico, autrice di Comuni-CARE

Valentina Di Ludovico è tecnico della riabilitazione psichiatrica specialista in riabilitazione e Coordinatrice del servizio di riabilitazione presso la Casa di Cura Villa San Giuseppe di Ascoli Piceno: è l’autrice di Comuni-Care, un volume destinato a chi opera nel settore della salute mentale. Novità in libreria l’ha intervistata in occasione dell’uscita del saggio Comuni-CARE: il corpo e la cura oltre le parole- guida pratica: come progettare un training di gruppo sulla comunicazione assertiva (Edizioni Alpes 2021).

Come è nata l’idea di scrivere un saggio che fosse anche una guida pratica per i professionisti della salute mentale?

Il libro comuni-CARE nasce dall’idea che usare la parola per diventare buoni comunicatori non basta. Non basta imparare frasi a memoria se queste poi non vengono associate ad un reale percorso personale di cambiamento. Il libro sottolinea che la frustrazione deriva dal fatto che la persona è sempre intenta a cambiare l’ambiente esterno delegando i propri comportamenti e le proprie reazioni a persone o situazioni senza lavorare sulla propria percezione , sul proprio modo di sentire e interpretare pensieri, stati emotivi e comportamenti. Se entro nella relazione con l’intento di cambiare l’altro (il familiare, il vicino, il collega o l’amico)  non riuscendoci (perché noi non possiamo cambiare gli altri)  il senso di angoscia, impotenza e inadeguatezza prendono il sopravvento sul nostro modo di essere e comportarci, sprecando energie  in azioni per farci accettare o per controllare . In questo eterna lotta per integrarci la cosa  più semplice da fare sarebbe creare  una connessione e ridurre la discrepanza tra “come desidero essere per la società” e “come io sono realmente”.

Quando e perché hai deciso di scrivere questo libro?

Due anni fa, dopo un incontro entusiasmante sulla comunicazione tenuto nel mio studio decisi di mettere nero su bianco che cosa facevo, quale era la mia passione e come erano strutturati i miei gruppi di comunicazione dove integravo la mia formazione tra apprendimento di abilità, arte-terapia e mindfulness. Spinta anche dalla voglia di dare un contributo tangibile per sottolineare quanto sia importante parlare di riabilitazione e soprattutto di salute mentale e di benessere.

Qual è, secondo te, l’elemento che caratterizza e distingue il percorso raccontato nel saggio?

A dare maggiore ricchezza al libro è Mindy, il personaggio inventato, creato e riportato sia in copertina che all’interno del libro che è il filo conduttore di tutto il percorso di comunicazione. Un personaggio che simboleggia come ognuno di noi può reagire alle diverse situazioni della vita quotidiana anche in maniera disfunzionale e poco assertiva.

Qual è il tuo rapporto con i tuoi lettori?

Con i miei lettori, colleghi ma anche persone semplicemente curiose o che hanno difficoltà di relazione, ho un rapporto fatto di confronto, condivisione e scambio e voglio dire grazie a tutte quelle persone che quotidianamente mi fanno sentire il loro calore e la loro reale stima sul mio lavoro.

Come ti descriveresti, come lettrice?

Sono un’accanita lettrice di romanzi, passo dal romantico all’horror fino alla saggistica. Oltre che divorare i libri inerenti al lavoro che faccio mi piace svagarmi con libri leggeri.

Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per una scrittrice?

Le reti sociali e la tecnologia sono un grande aiuto per fare un’adeguata pubblicità al libro e si pongono come spazio per condividere, confrontare e scambiare idee.

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