NOVITAINLIBRERIA.IT ha intervistato Priscilla Zancan, autrice del romanzo La Mia Dea Bendata

Priscilla Zancan - Intervista

NOVITAINLIBRERIA.IT ha incontrato e intervistato per voi Priscilla Zancan, autrice del romanzo La Mia Dea Bendata, recentemente auto-pubblicato e distribuito sulle piattaforme digitali.

 

Intervista a Priscilla Zancan

 

 

Parlaci di te: presentati ai nostri lettori.

Sono Priscilla Zancan, ho 46 anni, sono nata e cresciuta a Venezia; ho il diploma magistrale ma, invece di insegnare, ho optato per un bel salto nel vuoto e aperto una libreria per bambini!

Ho poi lasciato Venezia, che mi stava stretta, e ho girato molto, facendo esperienze e conoscendo molte persone che hanno influenzato tutto il corso della mia vita. Molto di ciò che racconto in nel mio primo romanzo, La Mia Dea Bendata, ha a che fare con questo.

 

Come nasce il tuo interesse per la scrittura?

Non saprei identificare il primo momento in cui ho pensato di scrivere qualcosa per la prima volta.

Adoravo quando a scuola arrivava il momento del tema di italiano e la cosa è proseguita fino all’età adulta. Negli anni ho provato a scribacchiare di tutto – racconti gialli, rosa, fiabe, fantasy, surreali –  ma mai realmente portato a termine nulla di “presentabile”.

 

E con la lettura?

 Quando leggo un libro, magari di uno dei miei autori preferiti, ciò che amo di più è la possibilità di sentirmi a mio agio e godermi una storia che non conosco, come se fossi in compagnia di un vecchio amico.

 

Parlaci del tuo libro: come nasce l’idea?

 

 

Durante i mesi di lockdown, per la prima volta in vita mia, mi sono seduta al pc con un’idea precisa

in mente e, prendendo spunto da alcuni paragrafi scritti anni prima, ho portato a compimento questo

progetto: avevo finalmente la motivazione giusta e il tempo per realizzarla.

Ancora oggi, dopo aver scritto il libro, averlo corretto e riletto decine di volte, non posso scorrerne le pagine senza essere assalita dall’emozione; il libro nasce anche dall’opportunità di ricordare e rivivere alcuni eventi drammatici del mio passato, che non avevo mai davvero affrontato. Scrivere il libro è stata un’esperienza intensa ma anche una liberazione.

 

 

Qual é il tuo rapporto con i tuoi lettori?

 Il mio libro finora è stato letto prevalentemente da persone che condividono la mia fede buddista ma il vero motivo che mi ha spinto a impegnarmi tanto per scriverlo e pubblicarlo è stata la ferma convinzione che la mia storia avrebbe potuto aiutare tanti altri; nel libro tratto temi molto sentiti come  il lavoro, la maternità, le relazioni sentimentali, il rapporto con il denaro, tutte cose che mi hanno fatto soffrire molto ma confido che raccontarle possa servire di incoraggiamento ad altre persone, soprattutto alle donne.

 

Come ti descriveresti come lettrice?

 Come spesso succede, ho scoperto l’amore per i libri quand’ero molto piccola: ho iniziato rubando i romanzetti gialli o rosa che trovavo sul comodino della nonna  e poi ho continuato con le fiabe e

i romanzi classici per ragazzi che riuscivo a farmi regalare.

Oggi scelgo i libri attratta dalla copertina e dalle prime righe dell’introduzione ma ho anche degli autori preferiti, che mi garantiscono tante ore confortevoli sentendomi “a casa”.

 

 

Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per una scrittrice

indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?

 Purtroppo non sono molto esperta di tecnologia, continuo a preferire “la vita reale” a quella virtuale. Tuttavia, non posso non riconoscere l’importanza delle reti sociali. Sono consapevole che chi padroneggia l’utilizzo delle reti sociali sia avvantaggiato.

L’auto-pubblicazione riesce a far arrivare un libro a un vasto pubblico, ma la distribuzione in proprio è una strada davvero ardua da percorrere se non si trova un valido aiuto!

 

 

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