NOVITAINLIBRERIA.IT ha intervistato Paola Poli autrice di Le ventuno lune di Guna

Paola Poli Le ventuno lune di Guna

NOVITAINLIBRERIA.IT ha intervistato Paola Poli autrice di Le ventuno lune di Guna

 

– Parlaci di te: una piccola biografia:

Sono medico, appena laureata ho intrapreso gli studi di medicina cinese e questo mi ha portata ad approfondire una cultura molto diversa dalla mia di origine. I testi antichi di medicina cinese mi hanno aperto porte, mondi e vie ed oltre ad aumentare il mio interesse per la medicina hanno ampliato anche quello della lettura. Da tempo lavoro nelle emergenze, ho fondato una piccola onlus, Agopuntura nel Mondo, con cui sia io che altri medici agopuntori partiamo per curare gratuitamente le persone che vivono in zone povere o colpite da catastrofi naturali, come terremoti e tsunami. Scrivere e leggere da sempre è una mia grande passione, che spero di trasmettere anche alle mie tre figlie. Pubblicare libri, sia scientifici in materia medica, sia il mio primo romanzo è stata una grande gioia, così come fondare NOI-Network Olistico Internazionale – Edizioni, perché ritengo che vivere e diffondere cultura sia di primaria importanza in ogni esistenza.

 

 

-Come nasce il tuo interesse per la scrittura?

Scrivo da sempre, da che ero bambina. Mio nonno ha scritto alcuni libri e lo stesso un mio lontano zio, vederli alla macchina da scrivere prima ed al computer poi mi affascinava incredibilmente, amavo restare a guardarli immobile concentrati nei loro pensieri, nei loro mondi. Ho scritto dappertutto, in diari, su foglietti, in lettere spedite e accantonate, la scrittura è sempre stata una mia buona compagna. Leggere molto, libri di generi diversi a seconda dei periodi della mia vita mi ha aiutata a mantenere viva questa passione. Viaggiare in molti luoghi anche piuttosto dimenticati, poveri, colpiti da catastrofi naturali mi ha aperto una via ulteriore verso la scrittura. Odori, sapori, sentimenti diversi e sempre gli stessi eppure altri mi hanno presa per mano e portato, in modo naturale, a scrivere il mio primo libro.

 

Parlaci del tuo (ultimo) libro: come è nata l’idea?

 

 

La storia di Samira era dentro di me da tempo, chiedeva solo di essere scritta, bussava in me per divenire reale e così un giorno ho preso una penna ed un blocco e le parole hanno iniziato ad imprimersi sul foglio. Solo in seguito sono passata al computer, per iniziare avevo bisogno della manualità e del contatto diretto con carta e inchiostro. Penso che questo romanzo sia il frutto dei miei viaggi, delle mie riflessioni sul percorso che noi vivi abbiamo da calcare su questa terra, sui modi della nostra evoluzione. Così dopo aver viaggiato e letto molto, mi sono aperta alla scrittura di un viaggio evolutivo in se stessi, attraverso le porte e le varietà del mondo.

 

-Qual è il tuo rapporto con i tuoi lettori?

Sono felice quando ho scambi con i lettori, ogni commento e input è prezioso spunto di riflessione. In questo periodo di pandemia, tra le altre cose, mi spiace molto che non si possano fare le presentazioni dei libri in presenza.

 

 

-E con la lettura?

Leggo da che ho memoria, nel tempo ho alternato generi molto diversi tra loro. Il mio primo interesse, in adolescenza, è stato sulle diverse religioni nel mondo e poi sulla psicologia e psichiatria, ho iniziato da Freud, Fromm … Per cambiare totalmente genere ed addentrarmi in biografie di personaggi storici, soprattutto donne come Giovanna d’Arco e Caterina Sforza,  ed addentrarmi nel taoismo e nelle pratiche di lunga vita, e nei grandi autori che lo hanno praticato e diffuso, Confucio, Lao tse, Lie tze prima di tornare ad alleggerirmi con romanzi leggeri per poi cambiare ancora genere e perdermi nelle stelle e nell’astrologia e via dicendo. Non credo troverò mai un unico filone letterario di mio interesse, preferisco far rapire il mio interesse dalla vastità della cultura.

 

-Come ti descriveresti, come lettrice?

Sono una lettrice tenace e pacata. Non leggo più libri insieme, difficilmente abbandono il libro che ho iniziato, so aspettare che il libro si manifesti e si mostri nella sua totalità. Non sono fatta per gli e-book, sono una lettrice vecchio stampo, preferisco carta e inchiostro. Tenere in mano un libro, sentire l’odore della carta fresca di stampa o un po’ ammuffita o bagnata e il suo rumore mentre ne sfoglio le pagine, mi ripaga delle fatiche e del peso di cui mi gravo quando mi sposto e riempio la borsa o lo zaino di tutti i libri che riesco a portare con me.

 

-Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per una scrittrice indipendente o comunque che pubblica al di fuori deli colossi dell’editoria?

Sono validi aiuti, ritengo che tutto ciò che aiuti la diffusione della cultura sia un bene prezioso.

 

redazione@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

 

 

Paola Poli

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