novitainlibreria.it ha intervistato Olivia Ninotti, autrice di Sembrava Un British Invece Era Un Merdish

novitainlibreria.it ha intervistato Olivia Ninotti, autrice di Sembrava Un British Invece Era Un Merdish

Olivia Ninotti, milanese, lavora nell’ambito della  Neuropsichiatra infantile ed è la  direttrice sanitaria di AIAS di Milano Onlus ,un’associazione che da più di 50anni si occupa di bambini con disabilità complessa; Sembrava Un British Invece Era Un Merdish è il suo romanzo di esordio, terzo classificato al “Premio Nabokov” 2021 per la narrativa inedita. In precedenza è stata coautrice e curatrice della riedizione de Il Triangolo Spezzato di Nicole Fabre, (Astrolabio Ubadini, 2015). Siamo andati a conoscerla.

Come è nata l’idea alla base di Sembrava Un British Invece Era Un Merdish?

Durante il periodo di isolamento dovuto alla pandemia ho cercato sfogo nella scrittura e ho dato via libera a ricordi e a situazioni inventate poggiandole, però, su fondamenta di ironia e umorismo, aggiungendo le riflessioni che la mia professione mi ha abituato a fare.

Che tipo di libro è, quindi, Sembrava Un British Invece Era Un Merdish?

Un libro umoristico con risvolti filosofici, scritto  per evitare il crollo psicologico dovuto alla drammatica situazione che stavamo attraversando durante l’emergenza sanitaria.

Quanto c’è di te e delle tue esperienze personali nei personaggi e nelle vicende dei tuoi libri?

Moltissimo, perché la mia famiglia e i miei gatti sono stati gli ispiratori di molte delle dinamiche che racconto e alla base del libro c’è comunque la comprensione dei legami familiari, croce e delizia dell’umanità.

Qual è il tuo rapporto con i tuoi lettori?

Molti mi scrivono e mi dicono quanto il libro li abbia divertiti e li abbia fatti riflettere: è emozionante, perché non sai mai se quello che hai scritto piacerà anche a chi non fa parte della cerchia dei tuoi cari.

Qual è il tuo rapporto con la scrittura?

Scrivere è sempre stato naturale e importante, ho scritto racconti e romanzi giovanili, diari e poi articoli e capitoli di pubblicazioni scientifiche; per me è sempre stata una valvola di sfogo ma non mi considero una scrittrice,  mi piace leggere e scrivere e in questo caso ho voluto scrivere un libro intero.

Cosa ti piace leggere?

Ho sempre letto di tutto, sono capace di passare, senza problemi, da Carrie di Stephen King all’ Errore di Cartesio di Damasio.

Hai un modello letterario che ti ha ispirato?

Credo di aver condensato molti dei miei autori preferiti nel mio modo di scrivere, ma avrei difficoltà a trovare un modello specifico.

E’ facile conciliare l’attività di scrittrice con la vita di tutti i giorni?

La vita di tutti i giorni non mi permetterebbe di scrivere una sola riga ma, per fortuna, ogni fortezza ha una crepa e anche la vita quotidiana ha le sue nicchie: scrivo sui mezzi pubblici, la sera dopo aver messo a letto i bambini, la mattina presto.

Che si tratti di articoli, di idee per un libro o un racconto, oppure di riflessioni per un testo scientifico, è sempre  vita quotidiana che mi fornisce il materiale che rielaboro. 

Come sei arrivata alla pubblicazione del tuo libro?

Come molti esordienti, ho fatto un elenco di case editrici che pubblicavano senza chiedere contributi all’autore e, una per una, ho verificato se il mio testo poteva rientrare nelle loro collane: ho inviato il testo  e ho aspettato un anno. Eravamo a fine 2020 e le case editrici stavano esplodendo perché tutti avevano cominciato a scrivere nel lockdown e  immagino che il mio libro sia ancora in fondo a qualche colonna da selezionare.

A gennaio 2022 ho inviato una raccolta di racconti fantasy a Fortunato Licandro il responsabile della casa editrice  Scatole Parlanti,  e gli ho accennato che avevo scritto anche un piccolo romanzo umoristico:  l’ha letto e ne è stato entusiasta, anche perché avevo appena conquistato il terzo posto al Premio Nabokov 2021.

Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?

Fondamentale, la promozione del libro è interamente basata sulle reti sociali ed è importantissimo  saper interloquire con i gruppi e con i singoli individui sui social network  è importantissimo, ti dà immediatamente un riscontro sui contenuti e la forma in cui scrivi soprattutto sei hai una rete di contatti ampia ma selezionata.

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