novitainlibreria.it ha intervistato Matteo Cortesi, autore di Quando Tutto Si Fa Ombra

novitainlibreria.it ha intervistato Matteo Cortesi, autore di Quando Tutto Si Fa Ombra

Matteo Cortesi è l’esordiente autore di Quando Tutto Si Fa Ombra, un’antologia di racconti che mettono in evidenza quanto sia labile il confine tra le luci e le ombre delle nostre esistenze. Novità In Libreria l’ha intervistato per voi.

Come è nata l’idea alla base di Quando Tutto Si Fa Ombra?

Ho cercato di mettere insieme diverse idee che mi giravano in testa da alcuni anni, proponendo racconti che cercano di misurarsi con emozioni, pulsioni e sentimenti che hanno da sempre caratterizzato l’umanità e continueranno a farlo; volevo creare un libro per avvicinare tutti alla lettura e credo che  i racconti, in quanto brevi, aiutino a coltivare la passione della lettura in questa frenetica epoca.

Quanto c’è di te e delle tue esperienze personali nei personaggi e nelle vicende dei tuoi libri?

Moltissimo, mi piace da sempre unire aspetti del mio vissuto personale con elementi totalmente inventati.

Nelle mie storie ci sono situazioni e personaggi reali, anche se romanzati, e io stesso sono il protagonista in un paio di racconti, creando una sorta di parallelismo con la mia vita quotidiana: ci sono anche molti riferimenti alle mie passioni.

Qual è il tuo rapporto con i lettori?

Mi piace discuterci e conoscere il loro parere e per questo ho creato una mail (matteocortesi.writer@gmail.com) per permettere a chiunque di contattarmi, farmi domande o più semplicemente dibattere su alcune scelte nelle differenti trame presenti nel libro. Da lettore sarei entusiasta di approfondire dettagli con i miei autori preferiti o solo togliermi qualche curiosità. Oltre questo ho una pagina Facebook che tenta di creare una piccola community attiva.

Quando e perché hai deciso di diventare uno scrittore?

Da quando ho memoria mi sono sempre rifugiato nell’immaginazione, l’ho sempre fatto e continuo a farlo; vorrei lasciare un piccolo segno in questo nostro mondo, un’impercettibile crepa nelle convinzioni più radicate nei lettori. 

Cosa rappresenta per te la scrittura?

Scrivere è la forma più romantica per descrivere la storia del mondo perché lascia alla completa fantasia del lettore questo processo.

Quali sono i tuoi modelli letterari? A quali libri o scrittori/scrittrici senti di poterti ispirare?

 Italo Calvino, Arrigo Petacco, J.G. Ballard, H.P Lovecraft, Dmitrij Gluchovskij, Isaac Asimov, ecc… I lettori troveranno sicuramente alcuni riferimenti e citazioni nascoste in loro onore.

E’ facile conciliare l’attività di scrittore con la vita di tutti i giorni?

Assolutamente no, soprattutto per chi svolge un lavoro a tempo pieno come me: sembra semplice sfruttare il poco tempo libero a disposizione mettendo più volte al primo posto la scrittura ma ci vuole estrema concentrazione e molte volte dopo una giornata lavorativa si vorrebbe solo staccare il cervello dedicandosi ad altro.

Come ti descriveresti, come lettore?

Atipico, alterno momenti dell’anno durante i quali riesco a leggere anche un libro al giorno a mesi interi in cui non sfoglio una singola pagina.

Che tipo di letture preferisci?

Mi piace leggere di tutto ma ultimamente fatico a trovare storie originali che riescano ad appassionarmi: ci vuole più coraggio e voglia di sperimentare, mi sembra che ormai si cerchi troppo di accontentare la massa con scelte poco incisive che invece potrebbero dare quella spinta necessaria a una storia.

Come mai hai deciso di auto-pubblicare il tuo primo libro?

Ho proposto il manoscritto a diverse case editrici senza una scintilla di interessa da parte loro, ma ho ricevuto solo proposte di pubblicazioni a pagamento e clausole che non mi piacevano assolutamente, così ho deciso di auto-pubblicarlo occupandomi personalmente di tutti i passi del progetto: non è stato semplice ma avere tra le mani la prima copia stampata ha sicuramente ripagato ogni sforzo compiuto.

Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?

Penso sia fondamentale appoggiarsi alle reti sociali per pubblicizzare un libro, soprattutto se stiamo parlando di autori indipendenti che non hanno alle spalle una grande casa editrice, perché il passo più complicato è proprio quello di farsi conoscere su un mercato già saturo, ma è altrettanto vero che ci sono dei piccoli progetti molto ben curati che meriterebbero più visibilità.

Il bacino di utenza delle reti sociali è sconfinato ma bisogna puntare attentamente chi potrebbe essere interessato all’opera messa in vendita, altrimenti il rischio è quello di perdersi nell’oceano dei possibili lettori.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Prima ancora di pensare alla creazione di questo libro ho cominciato a scrivere un romanzo, sono a buon punto e penso che concluderò anche questo progetto così da misurarmi con un altro genere letterario, poi in base al riscontro del pubblico deciderò se proseguire con questa mia passione oppure metterla da parte per dedicarmi ad altro. Non mi riferisco ai possibili guadagni, non ho scelto di improvvisarmi scrittore per diventare ricco, ma è certo che senza una scintilla di interessa da parte dei lettori non è facile mantenere questa fiamma viva.

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