novitainlibreria.it ha intervistato Maria Rosa Bellezza in occasione del suo esordio letterario Le Lesioni Dell’Anima

novitainlibreria.it ha intervistato Maria Rosa Bellezza in occasione del suo esordio letterario Le Lesioni Dell’Anima

Il suo primo romanzo, Le Lesioni Dell’Anima è stato da poco pubblicato da Homo Scrivens e fa conoscere ai lettori il mondo dell’editoria: Novità in Libreria ha intervistato la scrittrice napoletana Maria Rosa Bellezza, già al lavoro su un nuovo romanzo.

Come è nata l’idea alla base de Le Lesioni Dell’Anima?

Anni ho ricevuto, da un amico, la richiesta di scrivere una presentazione per il blog di Maurizio Zuni, dedicato all’esoterismo: in seguito ho raccontato, in forma di cronaca e cambiando nomi e circostanze, alcuni dei suoi consulti e così facendo ho affinato lo stile in senso narrativo e ho immaginato una trama che legasse i fatti tra di loro, così è nato Le Lesioni Dell’Anima.

Quanto c’è di te e delle tue esperienze personali nei personaggi e nelle vicende dei tuoi libri?

Io credo che tutte le esperienze di vita ci condizionino e entrino nel nostro pensiero, modificandolo: questo condizionamento si trasferisce nella scrittura e quindi sicuramente ho portato il mio vissuto nel romanzo.

Puoi farci qualche esempio?

La confusione e il senso di smarrimento provato da Adele quando, durante l’adolescenza, scopre di essere sorda sono sentimenti che mi appartengono ma anche personaggi come Mizio, Gelsomina, Giovanna e Teresa esistono, con i loro veri nomi.

Qual è il tuo rapporto con i tuoi lettori?

Mi sento molto gratificata quando mi scrivono di essersi identificati coi personaggi. 

Come hai deciso di diventare scrittrice?

Ho sempre scritto per me stessa, accarezzando vagamente il sogno di un romanzo: per me scrivere Le Lesioni Dell’Anima è stato un gioco, animato dalla voglia di esplorare un territorio nuovo, sconosciuto, quello di parlare di me attraverso altri.

Qual è il tuo rapporto con la scrittura?

La scrittura per me è un istinto quasi primordiale  e scrivere è un’esperienza catartica di rielaborazione di vicende vissute e anche se l’esigenza di raccontare storie è  una conquista recente, fin da piccola riportavo su carta i miei pensieri,  per  osservarmi e di analizzare i rapporti personali.

Quali sono i tuoi modelli letterari?

Amo molto la scrittura di Isabel Allende, che sento congeniale e affine al mio modo di pensare  ma il mio modello principale è Margaret Mazzantini, che sa suscitare emozioni contrastanti e riflessioni su temi particolarmente forti attraverso uno stile diretto ed esplicito.

 Da dove viene la tua ispirazione?

La principale fonte di ispirazione sono stati senz’ombra di dubbio i racconti dei miei genitori ma io ascolto molto e osservo altrettanto, anche se non so cosa entrerà nella mia narrazione: mi chiedo quali siano le pulsioni inconsce, il non detto, il celato che sta dietro alle azioni che vengono compiute e questo fa scattare  la mia curiosità.

E’ facile conciliare l’attività di scrittrice con la vita di tutti i giorni?

No: faccio fatica a conciliare tutte le mie attività, scrittura compresa,  con il tempo da dedicare alla famiglia e mi sento sempre in debito di tempo e attenzioni nei confronti di tutti. 

Come ti descriveresti, come lettrice?

 Ho sempre avuto un libro in mano, sin da piccola, divoravo ogni tipo di testo, e non c’è genere narrativo che non abbia esplorato.

Come sei arrivata alla pubblicazione del tuo libro?

Mi è sempre piaciuto frequentare le  presentazioni dei libri e spesso sono andata a conoscere di persona scrittori noti ed esordienti: così ho conosciuto la giornalista Anna Copertino alla quale ho sottoposto le bozze del mio libro e lei  mi ha segnalato l’editore Aldo Putignano e la sua casa editrice Homo Scrivens, che ha accettato di pubblicarlo.

Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?

Da esordiente mi sono resa conto dell’enorme potenziale di pubblicizzazione che oggi le reti e la tecnologia consentono: anche quando la casa editrice supporta lo scrittore nell’attività di promozione, riuscire a crearsi una propria nicchia di seguaci è una risorsa importantissima per chi aspira a fare della scrittura la sua ragione di vita, se non addirittura il Lavoro della vita.

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