novitainlibreria.it ha intervistato Andrea Scurosu, in occasione del suo ultimo lavoro Impolverati Racconti Dalla Soffitta

novitainlibreria.it ha intervistato Andrea Scurosu, in occasione del suo ultimo lavoro Impolverati Racconti Dalla Soffitta

Andrea Scurosu, torinese, ha esordito nel 2012 pubblicando alcuni racconti nell’antologia  Ti Presto Una Storia(Lulu) e successivamente, con la stessa piattaforma, la raccolta di poesie Come Favole Danzanti. Ha fatto parte della crew Scrittori Sommersi e di recente ha pubblicato in modo autonomo l’antologia Impolverati Racconti Dalla Soffitta (Youcanprint, 2022). E’ inoltre autore di articoli e sceneggiature per il teatro e il cinema. Novità in Libreria l’ha intervistato.

Come è nata l’idea alla base della tua antologia Impolverati racconti dalla soffitta?

Durante il periodo dell’emergenza sanitaria ho potuto dedicarmi alla lettura e, finalmente, a completare alcuni lavori: mi è capitato  di tornare a leggere proprio il vecchio Ti Presto Una Storia e scoprire che quel narratore non sono più io, così ho deciso di  rivedere quei racconti da un nuovo punto di vista.

Quanto c’è di te e delle tue esperienze personali nei personaggi e nelle vicende dei tuoi libri?

Molto e niente,  dipende  dal personaggio o dal luogo che sto raccontando.

Ho sempre pensato che per narrare ci vogliono due cose ben distinte: pazienza, nell’osservare il mondo intorno, e destrezza, per carpire quel che ti serve e innestarlo dove ti serve.

Qual è il tuo rapporto con i tuoi lettori?

Sono incuriosito da ciò che suscita un mio scritto, dai pensieri che genera. Ascolto, solitamente, molto interessato qualsiasi tipo di critica ma alla fine, qualsiasi parere mi venga dato, dal più crudele al più glorificante, continuo dritto per la mia strada: scrivo.

Quando hai deciso di diventare uno scrittore?

Da bambino  scrissi  un racconto che piacque molto ai miei compagni di classe e scoprii quanto mi piacesse raccontare storie di tutti i tipi: fantasiose, storiche, divertenti, comiche o anche tragiche e che facessero paura. Così, pian piano, ho intrapreso il viaggio che, ancora oggi, mi sta portando a ingurgitare le storie degli altri e a inventarne di mie.

Che tipo di scrittore sei?

Io non sono uno scrittore, io condivido storie.  Sono un uomo innamorato della scrittura, soprattutto quella degli altri.

È facile conciliare l’attività di scrittore con la vita di tutti i giorni?

No. Scrivere non è un’arte, è artigianato: richiede fatica, dedizione e tempo.

Che tipo di lettore sei?

Onnivoro, con un debole per il fantastico, il surreale,  il decadente romantico e il dark. Ho avuto la fortuna di possedere abbastanza curiosità per leggere di tutto.

Come sei arrivato alla pubblicazione del tuo libro?

Continuando a dire di no alla miriade di offerte di editoria a pagamento: ritengo che, se un autore è valido, non debba pagare per far venire a galla una propria opera; ho rifiutato anxche le offerte di editori veri, perché volevo avere il controllo totale della mia raccolta di racconti e, nonostante abbia dovuto occuparmi di tutti gli aspetti legati alla pubblicazione, ho preferito camminare con le mie gambe.

Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?

Vitale. Le reti sociali, che però frequento poco, sono un ottimo trampolino di lancio, una vetrina importante: la “distanza zero” tipica del mondo digitale permette di arrivare direttamente al grande pubblico, come dimostra il successo di alcuni  istant book che salgono alla ribalta grazie all’uso sapiente di alcune piattaforme specifiche. 

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