novitainlibreria.it ha intervistato Alessandro Ricci, autore di Guida Turistica Per Sognatori

Alessandro Ricci è l’autore di  Guida Turistica Per Sognatori (NPS, 2021), un originale libro di favole tutte incentrate sulle avventure di Eugene de Lollis, magnifico esploratore e avventuriero di prim’ordine, raccontate dal fido maggiordomo Arnoldo. Un libro che esalta la fantasia, i sogni ad occhi aperti e invita i lettori a plasmare la realtà con l’immaginazione, l’ottimismo e la curiosità.

Conosciamo insieme questo scrittore.

Come è nata l’idea di una raccolta di favole?

L’idea è nata riprendendo in mano una vecchia favola che avevo scritto molti, molti anni fa, quando era alle scuole medie: l’ho riscritta e  ho creato il personaggio di Eugene e, una volta finita, mi sono accorto che il mio esploratore aveva ancora molta voglia di avventure così sono nate tutte le altre.

Quanto c’è di te e delle tue esperienze personali nei personaggi e nelle vicende dei tuoi libri?

Credo che sia impossibile creare un personaggio che non abbia, almeno in minima parte, una scheggia dell’autore, o di persone che lui conosce; in ogni mia storia c’è una piccola componente autobiografica.

Perché e quando hai deciso di diventare uno scrittore?

Ho deciso di provare a scrivere seguendo la mia passione per la fantasia e le storie, e anche perché amo leggere e il mondo della letteratura mi affascina; l’idea di essere l’autore di un libro in carte e inchiostro, come quelli che ho amato fin da piccolo, è un sogno che ho sempre avuto.

Hai dei modelli letterari che ti hanno ispirato?

Ho dei modelli mitici che tengo ben presente quando scrivo, ovvero i grandi autori del passato come  Roald Dhal, un narratore fantastico in grado di creare storie e personaggi ancora oggi amatissimi, e Gianni Rodari, che è stato uno dei miei primi amori, un autore di una sensibilità unica e una fantasia ineguagliabile, e con una visione del mondo così moderna, ancora all’avanguardia.

E’ facile conciliare l’attività di scrittore con la vita di tutti i giorni?

Per me lo è, scrivere mi appassiona quindi diventa un rifugio, è la mia uscita di sicurezza; scrivo senza pretese, quindi raramente diventa un’ossessione o un impegno.

Come ti descriveresti, come lettore?

Ossessivo: leggo parecchio e di tutto, non leggo mai in digitale, perché per me la lettura deve coinvolgere tutti i sensi, non presto mai i miei libri, né li prendo in prestito, se leggo un libro lo devo anche possedere. Non riesco a lasciare un libro a metà, anche se non mi piace, e devo leggere tutto quello che mi regalano o che in qualche modo finisce nella mia libreria.

Come sei arrivato alla pubblicazione del tuo libro?

Ho conosciuto NPS, il mio attuale editore,  grazie a un corso di scrittura creativa che ho frequentato: è stato un incontro molto fortunato.

Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?

Credo che sia basilare, specialmente in questo periodo storico dove non è possibile fare incontri dal vivo e fiere. L’auto-promozione si fa anche attraverso i canali sociali e in una realtà dove ci sono tantissimi autori, farsi conoscere è necessario.