NOVITAINLIBRERIA.IT ha incontrato Lucia Forabosco, autrice della casa editrice Scripta Volant

il pittore Giacomino

NOVITAINLIBRERIA.IT ha incontrato Lucia Forabosco, autrice di punta della casa editrice Scripta Volant per la quale ha pubblicato, tra gli altri,  L’Anello di Santa Rita, Il Natale di Rossina e il più recente Il Pittore Giacomino.

 

Parlaci di te: Una piccola biografia:

Vivo in un borgo marino nel Cilento, dove sono nata, ma ho due radici molto diverse: friulana e cilentana, che a volte vanno d’amore e d’accordo e a volte fanno a pugni tra loro. Ho trovato poi una buona via di mezzo in Emilia dove ho vissuto diversi anni per frequentare l’università.

Da giovane ho fatto il medico specialista in Medicina Preventiva. Ora invece le mie principali occupazioni sono leggere e scrivere, guardando il mare. Mi fanno compagnia mio figlio e i gabbiani.

Ho pubblicato con Scripta Volant Edizioni L’Anello di Santa Rita, romanzo familiare, Racconti in Viaggio e la fiaba Il Natale di Rossina.

Il racconto breve Effetto Lungomare è stato pubblicato nell’ebook di Rai libri 2020; nello stesso anno un altro racconto, La Casa del Pittore, ha vinto il concorso Borghi d’Italia.

Il Pittore Giacomino è stato premiato in Sicilia – Lascari 2017

Ho ancora fiabe e romanzi nel cassetto che premono per saltare fuori…

 

Come nasce il tuo interesse per la scrittura: quando è nato mio figlio, anzi ancora prima, gli ho comprato tutte le fiabe classiche per abituarlo fin da subito alla lettura e alle cose belle. Poi, per quanto cercassi in libreria non trovavo nuove fiabe che mi soddisfacessero: troppo aderenti alla realtà, con poco o niente spazio per volare con la fantasia. Così ho incominciato a scrivere e sono nati Il Natale di Rossina, Il Pittore Giacomino e tante altre fiabe che sono ancora da pubblicare. Qualche anno fa è nato il desiderio, anzi la necessità di scrivere la bellissima, avventurosa storia dei miei genitori, perché mi ero resa conto che già i pronipoti non la conoscevano, ed è nato il primo romanzo L’Anello di Santa Rita.

 

 

Parlaci del tuo ultimo libro: com’è nata l’idea? la fiaba in italiano è nata tanti anni fa, quando mi iscrissi a un corso di pittura serale a Piacenza. Quando il maestro ci disse di fare un quadretto a piacere e di portarglielo a vedere, a me, incantata da tutte quei bei colori mescolati insieme, è partita la fantasia al galoppo, e invece di un quadretto ho portato la storia di Giacomino. Al maestro è piaciuta molto. Avevo dovuto poi far tradurre in siciliano alcune frasi della fiaba per poter partecipare a un concorso che si teneva a Lascari. La fiaba è stata premiata e, letta a voce alta, mi sono resa conto che il dialetto l’arricchiva molto… da qui è scaturita l’idea di farla interpretare nei dialetti di varie regioni… e il progetto si è allargato alle lingue straniere, avendo amici in varie parti del mondo, ben contenti di tradurla.

 

Qual è il tuo rapporto con i tuoi lettori? Ogni volta che mi dicono che un mio libro è piaciuto molto o mi mettono una bella recensione, beh, io mi emoziono.

 

E con la lettura?  Ho iniziato appena ho imparato a leggere: i miei genitori leggevano molto e compravano a me e ai miei fratelli molti libri e giornalini. Quello che mi ha più di tutti fatto amare la lettura e la scrittura è stato Il Corriere dei Piccoli con le meravigliose storie (ricordo ancora Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare e il classico della letteratura spagnola Lazzarino da Tormes)  che diventavano dei mondi magici per le incantevoli illustrazioni di Iris de Paoli.

 

 

Come ti descriveresti come lettrice? Man mano, crescendo sono diventata una divoratrice di libri fino ad arrivare alla bulimia. Quando mi capita di iniziare a leggere un libro bello, ben scritto, mi sento felice.

 

Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per una scrittrice indipendente o comunque che pubblica al di fuori deli colossi dell’editoria?

Un autore può aver scritto un libro veramente valido, interessante o piacevole (mi è capitato di leggerne diversi tra i miei amici scrittori), ma se è al di fuori dei colossi dell’editoria, pochi, troppo pochi, lo conoscono ed è un vero peccato. Per questo tecnologia e reti sociali sono un mezzo indispensabile per uscire dall’ombra.

 

 

 

 

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