L’intervista a Celestina Cielo e Agnese Urbano, autrici di Caracolito Hostal

L’intervista a Celestina Cielo e Agnese Urbano, autrici di Caracolito Hostal

Celestina Cielo e Agnese Urbano, madre e figlia, sono due scrittrici piemontesi autrici di Caracolito Hostal (Neos, 2021) un romanzo a metà tra l’inchiesta, la guida turistica, un taccuino di viaggi. Le abbiamo intervistate.

Perché scegliere di raccontare ai lettori italiani un paese così “esotico” come il Nicaragua?

(Celestina) Nel 2016 ho acquistato lì una grande casa e, insieme a mia figlia l’ho trasformata in un ostello: ho deciso di raccontare questa affascinante esperienza. Potete seguire l’ostello su Instagram e Facebbok, esiste davvero!

Come è nato il libro?

 I viaggiatori che arrivavano da tutto il mondo ci hanno ispirato, abbiamo voluto raccontare gli aneddoti e le avventure di quest’impresa, ma abbiamo anche inserito una storia di violenza contro una donna, romanzando fatti realmente accaduti in tempi diversi.

Che libro è, quindi Caracolito Hostal?

Si narra del Nicaragua rivoluzionario di più di trent’anni fa, ma anche del paese odierno, con i fatti violenti accaduti nel 2018 e il tradimento di alcuni degli ideali di allora; una parte è legata alle mie esperienze poiché ho vissuto e lavorato in Nicaragua: ero andata là per sostenere la rivoluzione sandinista contro il dittatore Somoza.

Per scriverlo, inoltre, ho preso spunto anche dalla mia vita qui a Torino e da altri casi di cronaca locale.

Per te Agnese, che esperienza è stata scrivere un libro a quattro mani?

In “Caracolito Hostal” racconto le prime impressioni di un Paese che scopro piano piano e l’augurio di una decrescita felice e di un vivere con lentezza e qualità,  un messaggio che ho fatto mio proprio imparando a vivere in Nicaragua.

Come è stato accolto il vostro libro?

Caracolito Hostal è stato presentato a Torino e al salone del libro, corredando la presentazione con fotografie del Nicaragua e da letture e musiche: speriamo sempre di invogliare la gente a viaggiare, a muoversi, a rischiare e a  scoprire un paese unico come il Nicaragua.

Celestina, vuoi raccontare ai nostri lettori come hai iniziato a scrivere?

Ho pubblicato Viaggio In Solitaria Tra Vietnam e Cambogia un racconto sulla raccolta: Viaggi straOrdinari, (Gemma Edizioni) e un giallo psicologico intitolato: Paura In Rifugio (Porto Seguro, 2023), ambientato tra Torino, sulle sponde del Po, ed un rifugio sul Monte Rosa.

 E tu, Agnese?

Mi è sempre piaciuto scrivere, fin da piccola scrivevo storie e racconti ma mai avrei pensato di pubblicare qualcosa di mio.

Quali sono i vostri modelli letterari?

 Isabelle Allende e la nicaraguense  Gioconda Belli, peraltro nicaraguense.

E’ facile conciliare l’attività di scrittrice con la vita di tutti i giorni?

(Celestina) Ora sono in pensione per cui ho tutto il tempo per scrivere, per Agnese è più difficile.

Cosa preferite leggere?

(Celestina) Mi piacciono i gialli, i saggi e prediligo letture di intrattenimento.

(Agnese) Non mi definirei una lettrice accanita, mi piace leggere  romanzi.

Come siete arrivate alla pubblicazione del vostro libro?

Abbiamo proposto il testo all’editrice Silvia Ramasso della Neos di Torino della quale avevamo sentito parlare da conoscenti: il testo è piaciuto ed è iniziato l’iter per la pubblicazione, per noi del tutto nuovo ma la casa editrice  ci ha aiutate in alcuni passaggi e poi, una volta pubblicato,  abbiamo organizzato le presentazioni sul territorio. E’ stato un percorso piacevole.

Come valutate l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?

Tutto passa attraverso le reti sociali e siamo convinte che, se usate bene, siano uno strumento utile per conoscere e farsi conoscere, cercando di fare anche un po’ di contro-informazione.

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