Intervista a Marianna Scagliola, autrice di Una Famiglia Allargata Cane Compreso

Intervista a Marianna Scagliola, autrice di Una Famiglia Allargata Cane Compreso

Marianna Scagliola è nata a Napoli, cura e conduce  Libridine una rubrica dedicata ai libri sul canale youtube di Per Sempre News e ha iniziato a pubblicare i suoi primi racconti nelle antologie edite da Albus nel 2008 (Le affinità affettive e Lavori in corso,ì): oggi esordisce in libreria con il suo primo romanzo, Una Famiglia Allargata Cane Compreso (Graus, 2022) che racconta le avventure esilaranti della famiglia Schiattarella e del loro cane Pulcinella.

Marianna Scagliola

Come è nata l’idea alla base di questo tuo primo romanzo?

 L’idea di scrivere un romanzo è nata grazie al laboratorio di scrittura umoristica tenuto dal maestro Pino Imperatore, al quale ho partecipato più di dieci anni fa; durante un periodo difficile della mia vita avevo bisogno di ridere e ho pensato di mettere in pratica tutto quello che avevo imparato frequentando quel corso.

Quanto c’è di te e delle tue esperienze personali nei personaggi e nelle vicende dei tuoi libri?

Io credo che per entrare in empatia con i personaggi, lo scrittore deve trovare qualcosa in comune con ognuno di loro e ogni componente della famiglia Schiattarella ha qualcosa di mio.

Quando e perché hai deciso di diventare una scrittrice?

E’ un sogno che avevo sin da bambina ma i miei studi e il mio lavoro mi hanno poi portato in altre direzioni; i sogni, però, sono dei tarli “fastidiosi”, che spesso non ci lasciano nemmeno dormire…

Che tipo di scrittrice vorresti essere?

Una che mette il suo talento a disposizione dell’intera comunità portando a fattor comune i bisogni, le problematiche, le esigenze della collettività affinché diventino oggetto di dialogo e di confronto per tutti. 

Quali sono i tuoi modelli letterari?

Io amo il genere umoristico e ho letto molto Stefano Benni, Achille Campanile e Pino Imperatore, mentre tra quelli stranieri Mark Twain e Wodehouse: queste letture di certo influenzano il mio stile di scrittura.

Perché credi che l’umorismo sia così importante?

Perché è un mezzo potente e straordinario per veicolare qualunque tipo di messaggio, anche il più scomodo.

 E’ facile conciliare l’attività di scrittrice con la vita di tutti i giorni?

Direi che è quasi impossibile: io scrivo di notte e durante il fine settimana, perché ho un lavoro a tempo pieno che mi impegna tutto il giorno e ho tre bimbi da seguire e spesso non so davvero dove trovare il tempo… quindi, pur di scrivere, me lo invento.

Che tipo di lettrice sei?

Sono una curiosa abitudinaria: mi piace leggere tanto ma prediligo sempre gli stessi generi che sono l’umorismo e i classici.

Come sei arrivata alla pubblicazione del tuo libro?

Ho provato a mandare il manoscritto a diverse case editrici selezionando solo quelle locali, sia perché sono una scrittrice esordiente e sia perché il mio libro è dedicato a Napoli e alla “napoletanità”: tra le risposte, ho poi scelto quella con la quale hanno esordito alcuni scrittori partenopei che hanno avuto successo, sperando che potesse essere per me di buon auspicio.

Come valuti l’importanza e l’influenza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?

Indispensabili, sono l’unico strumento funzionale all’ottenimento di una visibilità ad  ampio raggio e ad arrivare ad una platea di lettori che non sia strettamente locale.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Ho da poco finito il mio secondo romanzo, che tratta di abusi sessuali su minori: voglio continuare a dedicarmi a tematiche sociali, con questa mia vena ironica.

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