Il ritorno di Leonardo Alessandro Tridico: l’intervista

Aldo Moro E La Giovane Italia (Auto-pubblicazione, 2022) è il nuovo libro di Leonardo Alessandro Tridico, che si è fatto conoscere al pubblico con  Namowal: oggi torna in libreria con un saggio che ripercorre la filosofia di vita e il  pensiero politico di Aldo Moro, offrendo ai lettori anche l’occasione di rivivere, attraverso le pagine,  la storia della giovane Italia repubblicana.

Novità in Libreria ha incontrato l’autore per una nuova intervista.

Com’è nata l’idea alla base di un libro su Aldo Moro?

 Nel fragile contesto politico e sociale dei giorni nostri, penso sia quanto mai utile ed attuale ricostruire e delineare il pensiero ideale di Moro; oggigiorno se chiediamo di lui a un giovane in età scolastica o universitaria, evocheremo probabilmente una lontana immagine in bianco e nero,  di un uomo di mezz’età che mostra la prima pagina di un quotidiano nazionale. Con il mio libro ho voluto andare oltre a quell’immagine ed a quel grigio frammento, perché ripercorrere la storia di Moro vuol dire vivere l’avvincente storia della giovane Italia repubblicana.

Cosa ti spinge a scrivere?

Scrivo mosso dalle passioni e dalle emozioni, se non ho una storia importante da raccontare non scrivo: nei miei scritti c’è sempre un coinvolgimento che muove le mie ricerche e le mie stesure.

Cosa puoi dire del tuo rapporto coi lettori?

Porto enorme rispetto e riconoscenza per i lettori e quando scrivo lo faccio pensando a loro e a coloro che potranno leggere i miei libri fra cinquant’anni, per creare storie “solide” e durature.

Ritieni che gli anni difficili che stiamo vivendo abbiano influito sui gusti e la sensibilità dei lettori?

Penso di sì, la sensibilità ferita dei lettori odierni ha bisogno, ancor di più rispetto agli anni di benessere diffuso, di storie importanti che meritano di essere scritte e di essere lette.  

La narrativa contemporanea può soddisfare le esigenze dei lettori o manca qualcosa all’offerta odierna?

Penso che manchi qualcosa: i grandi autori riempiono storicamente quei vuoti con la loro presenza e le loro storie e infatti molti i lettori cercano ancora oggi conforto nella lettura, o rilettura, dei classici mentre altri ricercano testi tra il mistico e il religioso; questa prospettiva è un limite per i nuovi autori e per gli editori di talento.

Quindi, cosa consiglieresti a chi vuole pubblicare il suo primo libro?

Di crederci: senza la qualità non si va lontano, ma senza la fiducia in sé stessi e la perseveranza non ci si muove nemmeno; Namowal si è affermato per la qualità, ma senza la perseveranza non avrebbe raggiunto il numero sufficiente di lettori che apprezzandolo hanno messo in moto il magico potere del “passaparola”.

Il nuovo mercato dell’editoria è un limite o una risorsa, per uno scrittore esordiente?

Un’opportunità ma la sfida per gli scrittori e gli editori di oggi è confrontarsi , mettendo al centro la qualità del prodotto che si offre ai lettori con quel tocco di creatività, coraggio e intraprendenza che servono a emergere.

Cosa c’è nel tuo futuro?

Sono già al lavoro sulla nuova opera che conto di pubblicare l’anno prossimo.

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