Giorgio Guicciardi, esordisce con Gli Inseparabili, noi lo abbiamo intervistato

Giorgio Guicciardi, esordisce con Gli Inseparabili, noi lo abbiamo intervistato

Giorgio Guicciardi, classe 1978, vive a Sondrio: è al suo esordio nella scrittura con Gli Inseparabili (auto-pubblicazione, 2023) la vera storia di un grande amore,  testimonianza di come la sofferenza e la malattia aprano il cuore all’essenza della vita.

Lo abbiamo intervistato per i nostri lettori.

Come è nata l’idea che ti ha portato a scrivere Gli Inseparabili?

Quando mia moglie Maddalena è venuta a mancare, più o meno un anno fa,  mi sono sentito travolto da un senso di vuoto e di smarrimento e  qualche settimana dopo, ho iniziato a scrivere: le parole si imprimevano nella carta come una cascata di emozioni in cerca di una via d’uscita.

Che rapporto hai con la scrittura, visto il particolare e drammatico contingente che ti ha portato a scrivere questo libro?

Sono un semplice uomo che, in un momento buio, ha trovato rifugio nella scrittura che si è rivelata terapeutica, un atto di sopravvivenza che mi ha permesso di affrontare il dolore, la rabbia e la confusione . Ho deciso di condividere questa storia con la comunità, forse nel tentativo di dare un senso alla mia tragedia, sicuramente un omaggio alla mia meravigliosa moglie per dimostrare che, anche nelle situazioni più difficili, la forza dell’amore e della resilienza possono prevalere.

Che tipo di scrittore senti di essere?

Qualcuno mi ha detto che scrivere mi viene bene e ho talento, ma non so se lo dicono per spronarmi o perché sono amici, ma spero che questo libro possa farà ridere, piangere e riflettere, perché è un inno all’amore e alla determinazione di affrontare qualsiasi sfida la vita ci metta davanti!

Giorgio Guicciardi

Come è stato accolto dai lettori il tuo libro?

Con grande sorpresa ho notato nei miei confronti e di quelli di mia moglie tanto affetto ed empatia: il libro piace, trasmette  la forza e la determinazione di mia moglie ad affrontare una grave malattia.

Quali sono i tuoi modelli letterari?

Amo Abraham Yehoshua, un grande scrittore con  uno stile molto complesso ma affascinante e apprezzo Cognetti che parla delle emozioni che trasmette la natura in maniera semplice,  un talento anche questo.

E’ facile conciliare l’attività di scrittore con la vita di tutti i giorni?

Assolutamente no, richiede sacrificio e determinazione.

Che tipo di lettore sei?

Attento, attratto da testi dove si percepisce l’amore nello scrivere, perché è il lettore che fa grande uno scrittore.

Come sei arrivato alla pubblicazione del tuo libro?

Non ho mai proposto ad una casa editrice il mio manoscritto per una questione di tempi: volevo uscire con il libro ad un anno esatto dalla perdita di mia moglie e l’unica strada fattibile è stata quella dell’auto-pubblicazione.

Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?

Importantissima. Senza reti sociali e tecnologia e’ difficile emergere.

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